Pranzare in ufficio

Buoni pasto in busta paga: come funzionano? Ecco cosa prevede la normativa

25/09/2024

Nel corso degli anni i buoni pasto si sono diffusi sempre più nelle aziende, diventando uno dei benefit maggiormente apprezzati dai collaboratori e di maggior vantaggio per le imprese. Nell’articolo di oggi cercheremo di capire cosa dice la normativa fiscale riguardo a questi benefit e come utilizzarli. Continua a leggere per scoprire di più.

Nel mondo del lavoro di oggi, i buoni pasto risultano essere una delle soluzioni di welfare aziendale più apprezzate dai datori di lavoro poiché rappresentano un importante strumento a disposizione per gratificare i propri collaboratori.

Sono molte, però, le domande che necessitano una risposta: devono comparire i buoni pasto in busta paga? E come funzionano? 

Questo articolo, dunque, si pone l’obiettivo di andare a fare chiarezza sia su quanto afferma la normativa, sia su quali sono le caratteristiche principali di questi benefit.

Buoni pasto in busta paga: normativa e tassazione

I buoni pasto sono una soluzione di welfare aziendale semplice ma strategica che aiuta le aziende a garantire un clima organizzativo positivo e che mette al centro la risorsa più preziosa di ogni azienda: le persone. 

Indipendentemente dal fatto che l'erogazione dei buoni pasto sia prevista da obblighi contrattuali o meno, essi non costituiscono una parte della retribuzione del dipendente. Piuttosto, rappresentano un'agevolazione di tipo assistenziale, che può essere inclusa nel trattamento economico complessivo riservato al dipendente. 

In sintesi, quindi, sì, i buoni pasto in busta paga figurano, ma non vengono trattati come elementi retributivi e sono sottoposti ad un regime di favore che li rende esentasse.

Con la Legge di Bilancio 2020, in particolare, si sono definiti quelli che sono gli attuali limiti previsti per l’esenzione da tasse, tributi e contributi previdenziali relativa ai buoni pasto.

Ad oggi, i buoni pasto in busta paga non concorrono alla formazione del reddito dei beneficiari, né sono imponibili ai fini previdenziali, fino alla soglia massima di:

  • 4 euro giornalieri, per i buoni pasto in formato cartaceo;
  • 8 euro giornalieri, per i buoni pasto in formato elettronico;

Nel momento in cui questi limiti vengano superati, la differenza tra il valore dei buoni pasto e la soglia di defiscalizzazione costituisce di fatto reddito da lavoro dipendente, in quanto l'importo eccedente tale soglia non beneficia più delle esenzioni fiscali previste dalla normativa. La differenza viene quindi considerata come una componente aggiuntiva della retribuzione imponibile del dipendente, soggetta a tassazione e contributi previdenziali come il resto dello stipendio.  

Buoni pasto elettronici: tutte le risposte

Oltre alla Legge di Bilancio sopra citata, nel 2017, il Ministero dello Sviluppo Economico ha anche aggiornato le condizioni relative alla possibilità di utilizzo e di cumulabilità dei buoni pasto.

In particolare, è stato definito che tra le categorie commerciali in cui è possibile utilizzare questi benefit ci sono ristoranti, bar, punti vendita della grande distribuzione ed e-commerce.

Insieme alle categorie di impiego, il Ministero ha anche definito la regola riguardante la cumulabilità dei buoni pasto. È, infatti, possibile usufruire di un massimo di 8 buoni pasto per transazione al giorno, sia in caso di buoni elettronici sia cartacei.

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Buoni pasto per i dipendenti: vantaggi per i dipendenti

Dopo aver visto il perché i buoni pasto compaiano in busta paga e quanto ne possono beneficiare le aziende, è importante capire quali sono, invece, le caratteristiche che rendono i buoni pasto così attrattivi per i dipendenti.

Per prima cosa è importante dire che i buoni pasto sono un benefit molto apprezzato, soprattutto se in formato elettronico. Questo perché offrono agli utilizzatori ampia libertà di scelta per la pausa pranzo e per la spesa, così come la possibilità di compiere scelte alimentare più sane: i buoni pasto, infatti, possono essere utilizzati sia per preparare pasti equilibrati per l'ufficio, sia per consumare piatti nutrienti in ristoranti e locali convenzionati. Tutto questo comporta, inoltre, un aumento della motivazione e delle performance sul luogo di lavoro.

Con i Buoni Pasto Elettronici Pluxee, ad esempio, la scelta è ampissima. Questi buoni, infatti, sono utilizzabili fisicamente in più di 100.000 locali, ristoranti, bar ed e-commerce convenzionati, e sono disponibili in formato card o virtual card. 

Nel primo caso, i Buoni Pasto Elettronici possono essere utilizzati fisicamente oppure tramite app nei punti vendita, beneficiando di grande flessibilità e comodità nell'acquisto di prodotti o servizi.

Per quanto riguarda invece il formato esclusivamente virtuale, Pluxee mette a disposizione dei suoi utilizzatori una Virtual Card che offre un'alternativa completamente digitale e sostenibile al sistema tradizionale. In questo caso, i pagamenti avvengono esclusivamente tramite app su smartphone, rendendo il processo semplice e rapido. Essendo 100% plastic-free, inoltre, questa card virtuale pone la riduzione dell’impatto ambientale al centro dell’offerta di Pluxee.

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