Buoni pasto: tutte le risposte alle domande più frequenti
23/03/2023
I buoni pasto sono una soluzione di welfare apprezzata dai dipendenti per tantissimi motivi, in primis, la comodità d’uso. Tuttavia, potrebbero sorgere alcune domande relative al loro utilizzo. Come funzionano, dove si possono usare e chi ne ha diritto?
Abbiamo raccolto le domande più frequenti sul tema per rispondere a tutti gli eventuali dubbi sull’utilizzo di questo benefit.
Continua a leggere per scoprire di più.
I buoni pasto sono oggi la soluzione per la pausa pranzo più utilizzata in Italia grazie alla sua convenienza e semplicità di utilizzo ma, possono sorgere spontanee alcune domande riguardo al loro funzionamento.
I buoni pasto rappresentano oggi una soluzione molto diffusa e conveniente per i lavoratori italiani che desiderano pranzare fuori casa senza spendere troppo. Ma come funzionano esattamente i buoni pasto? Quali sono le loro caratteristiche principali? Chi ne ha diritto e dove si possono utilizzare? E quali sono i vantaggi fiscali legati all'utilizzo dei buoni pasto?
Ecco quali sono le domande più frequenti che possono riguardare l’utilizzo dei buoni pasto e le relative risposte.
Come funzionano i buoni pasto in busta paga?
I buoni pasto vengono erogati dall’azienda in busta paga. Questo significa che rappresentano una retribuzione aggiuntiva allo stipendio di base che l'azienda può decidere di fornire ai propri dipendenti pubblici o privati in sostituzione di servizi di mensa per la pausa pranzo.
Secondo la Legge di Bilancio 2020, i buoni pasto sono esenti da contribuzione fiscale e previdenziale entro un valore di 8€ nel caso dei buoni elettronici e 4€, nel caso di quelli cartacei. Questo significa che l’azienda può offrire un reddito annuo per collaboratore totalmente detassato da destinare all’acquisto di beni alimentari di rispettivamente 1.760€ e 880€.
Come funzionano i buoni pasto per i dipendenti?
I buoni pasto funzionano come una sorta di voucher che i dipendenti possono utilizzare per acquistare pasti o generi alimentari presso gli esercizi convenzionati. Una volta ricevuti i buoni, il dipendente può utilizzarli presentandoli come forma di pagamento presso gli esercizi convenzionati che, nel caso dei Buoni Pasto Sodexo, sono più di 100.000, tra negozi fisici e siti di e-commerce . I buoni pasto sono riservati all’acquisto di generi alimentari, perciò possono essere sfruttati presso supermercati, ristoranti, bar, locali e negozi di alimentari.
A seconda della tipologia, i buoni pasto possono essere utilizzati in modi differenti. Ad esempio, con la Virtual Card Sodexo Multi (che può essere richiesta dall’azienda per offrire ai lavoratori una card in versione 100% virtuale) l’utilizzo dei buoni è ancora più semplice e pratico perché ne permette la gestione esclusivamente tramite Mobile App, slegando gli utilizzatori dal vincolo della card fisica .
Quando il datore di lavoro deve dare i buoni pasto?
ll datore di lavoro non è obbligato a concedere ai propri dipendenti i buoni pasto, a meno che non sia specificatamente richiesto. Il datore di lavoro, infatti, può fornire i buoni pasto ai dipendenti qualora sia previsto dal contratto collettivo nazionale (CCNL) di riferimento oppure se è stato stabilito in un accordo aziendale o sindacale. In genere, i buoni pasto vengono erogati in base ai giorni effettivi di lavoro del dipendente e possono essere previsti dal datore di lavoro anche per chi lavora in smart working o in modalità remote working, garantendo la parità di trattamento tra chi lavora in presenza e chi fuori dall’ufficio.
Quanti buoni pasto spettano al dipendente?
Il numero di buoni pasto spettanti al collaboratore dipende dal contratto collettivo nazionale di riferimento, dagli accordi aziendali e dalle singole condizioni contrattuali. In genere, il dipendente ha diritto a un buono pasto per ogni giornata lavorativa. Tuttavia, è importante verificare le specifiche previste dal proprio contratto per avere informazioni dettagliate sul numero di buoni pasto a cui si ha diritto.
Quanti buoni pasto posso usare al giorno?
Per quanto riguarda il limite giornaliero dei buoni pasto da utilizzare al giorno, la risposta è da ritrovarsi nel decreto ministeriale 7 giugno 2017 n. 122 che sancisce che un lavoratore non possa spendere più di 8 buoni pasto per transazione, cioè per ogni spesa. È bene ricordare che non c’è distinzione tra il formato elettronico e cartaceo del buono pasto, i quali rispettano le stesse disposizioni in tema di cumulabilità e categorie di esercenti convenzionati con le società emettitrici.
Tra le tante motivazioni per cui i buoni pasto rientrano nella categoria dei benefit più apprezzati dai collaboratori c’è sicuramente la loro comodità d’uso. Infatti, ogni dipendente può scegliere dove acquistare il proprio pranzo e come trascorrere la propria pausa. Tuttavia, possono sorgere delle domande riguardo il funzionamento dei buoni in formato elettronico e cartaceo In questo articolo, abbiamo risposto alle domande più frequenti, approfondendo le ragioni per cui il buono pasto rimane il benefit più scelto da dipendenti e aziende.
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