Welfare aziendale e PMI: esempi e insight 

Welfare aziendale e PMI: esempi e insight 

04/08/2023

Nell’articolo di oggi analizzeremo le tipologie di benefit più apprezzate, evidenziando il loro valore non solo percepito dai dipendenti, ma anche le potenziali implicazioni positive sul benessere dei lavoratori, la produttività e l'immagine dell'azienda. Un esempio saliente è l'uso di buoni acquisto e pasto come strumenti efficaci di welfare aziendale. Inoltre, vedremo come il crescente investimento in welfare aziendale da parte delle PMI sia un investimento strategico per valorizzare, motivare e fidelizzare i collaboratori.
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Benefit aziendali: strategie di welfare per le PMI

In un mercato del lavoro sempre più competitivo, le aziende si ritrovano a dover offrire pacchetti remunerativi più attraenti per attirare e trattenere i talenti migliori. Oltre alla retribuzione base, i benefit aziendali svolgono un ruolo sempre più rilevante in questo contesto.  

Ma quali sono i benefit più apprezzati dalle piccole e medie imprese? In questo articolo, esploreremo una serie di benefit aziendali particolarmente graditi, non solo per il loro valore percepito dai dipendenti, ma anche per le loro potenziali implicazioni positive sul benessere dei lavoratori, la produttività e l'immagine dell'azienda. 

Gli esempi di welfare aziendale più apprezzati  

Come sappiamo, il welfare aziendale comprende benefit e iniziative di sostegno ai lavoratori di diversa natura. In generale, tra gli strumenti di welfare più apprezzati dalle imprese troviamo il sostegno al reddito, l’assistenza sanitaria integrativa, i servizi per la cura dei figli e degli anziani. 

Nell'ambito delle iniziative di sostegno al reddito, riportiamo due esempi perfettamente calzanti e particolarmente rilevanti, data la loro diffusione. Stiamo parlando di buoni acquisto e i buoni pasto

I buoni acquisto, come i Buoni Acquisto Pluxee sono voucher dal valore predeterminato utilizzabili presso un’ampia gamma di esercizi commerciali convenzionati con la società che li emette. La versatilità di questo benefit si concretizza nella libertà di scelta offerta ai collaboratori che possono decidere in totale autonomia come utilizzarli. 

I buoni pasto come i Buoni Pasto Pluxee, invece, sono il benefit più diffuso nelle aziende italiane e, grazie alla normativa attualmente in vigore, possono essere utilizzati per il consumo del pasto in pausa pranzo, presso ristoranti, bar e tavole calde, per l’acquisto di prodotti alimentari pronti al consumo nella grande distribuzione o spacci nei pressi delle industrie del settore food. 

In particolare, per le PMI italiane il welfare aziendale è proprio sinonimo di buoni pasto: è ciò che emerge dallo studio di Sodexo Benefits and Rewards Services realizzato in collaborazione con Fondazione Studi Consulenti del Lavoro immediati che ha rilevato il 39,8% degli intervistati definisce i buoni pasto “molto diffusi” e il 42,2% “abbastanza diffusi”, con una loro concentrazione soprattutto al Centro e al Sud. Seguono i buoni benzina (40,3%) e i buoni acquisto (34,6%). Una tendenza che potrebbe non rallentare: da qui a tre anni, infatti, i buoni benzina cresceranno più di tutti (49,1%). 

La diffusione del welfare aziendale nelle PMI: un investimento strategico per valorizzare e motivare i collaboratori 

Il welfare aziendale sta assumendo un ruolo sempre più centrale per le piccole e medie imprese. Come emerge dallo studio, infatti, nel corso degli ultimi due anni le piccole e medie imprese in Italia hanno aumentato il loro investimento in welfare aziendale, un dato confermato dal 55,9% dei 2000 consulenti del lavoro partecipanti alla ricerca intitolata "Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI".  

Sempre più imprenditori, dunque, si dichiarano convinti di come il benessere derivato dall’introduzione del welfare aziendale sia legato a doppio filo con la valorizzazione dei collaboratori, la loro fidelizzazione e motivazione e con le performance. 

Perché il welfare aziendale è in crescita anche nelle piccole imprese? 

La diffusione del welfare aziendale presso le piccole e medie imprese è ovviamente supportata dai vantaggi sanciti dalle Leggi di Stabilità 2016, 2017 e 2018 che hanno provveduto a un trattamento fiscale favorevole per alcuni benefit e la possibilità di convertire i premi di produttività aziendali in servizi e beni di welfare. Scegliendo questa opzione, il cuneo fiscale si azzera, lasciando percepire ai collaboratori che richiedono il premio in servizi welfare la totalità dell’importo previsto. 

Infatti, l'aumento dell'attenzione verso il welfare aziendale è principalmente attribuibile alla semplificazione delle leggi in materia e alle risorse finanziarie messe a disposizione dal governo per il benessere sociale, fattori hanno spinto le aziende, inclusi i piccoli imprenditori, ad adottare misure per sostenere le famiglie dei loro dipendenti.  

Inoltre, il welfare aziendale con i suoi strumenti sta diventando sempre più importante per la sua capacità di attutire gli effetti dell'inflazione, fornendo ai lavoratori supporto finanziario per le spese domestiche. Un esempio di ciò è l'inclusione del rimborso delle bollette domestiche tra i benefit aziendali previsti dal Decreto Aiuti Bis. 

Nell’articolo di oggi abbiamo visto come il welfare aziendale giochi un ruolo cruciale nel panorama delle PMI, contribuendo non solo ad attrarre e trattenere talenti, ma anche a migliorare il benessere generale dei lavoratori e la produttività dell'azienda. Esempi tangibili, come i buoni acquisto e pasto, dimostrano il valore di questi benefici percepiti dai dipendenti. Si tratta quindi di un investimento strategico che sta riscuotendo sempre più successo, e che rappresenta un'importante opportunità per le imprese di valorizzare i propri collaboratori e incrementare le performance aziendali. 

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