Welfare Aziendale e PMI: sfide e potenzialità digitali
20/07/2023
Quali sono le sfide e le opportunità presentate dal welfare aziendale per le piccole e medie imprese (PMI) in Italia? Con l'ausilio di un nuovo studio condotto da Sodexo Benefits and Rewards Services in collaborazione con Fondazione Studi Consulenti del Lavoro l'articolo mette in luce la crescente adozione di strategie di welfare aziendale come risposta alle pressanti sfide economiche e alle mutevoli esigenze dei lavoratori. In particolare, viene analizzato il ruolo determinante della digitalizzazione nel facilitare l'adozione di tali strategie.
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Welfare: le PMI in Italia sono sempre più interessate al digitale
Nell'odierno panorama lavorativo in Italia, le piccole e medie imprese (PMI) stanno navigando in acque nuove, cercando di equilibrare le esigenze dei lavoratori con le sfide economiche sempre più pressanti. Uno studio di Sodexo Benefits and Rewards Services realizzato in collaborazione con Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, svela uno spaccato dettagliato di come queste aziende stiano affrontando tali questioni attraverso l'adozione di strategie di welfare aziendale. Tuttavia, nonostante i progressi evidenziati dallo studio, non mancano le sfide.
Con un focus sulla crescente diffusione del welfare aziendale e sul ruolo cruciale della digitalizzazione, l'articolo esplora le opportunità, i vantaggi e le potenziali sfide che le PMI italiane potrebbero incontrare lungo il percorso.
Welfare aziendale nelle PMI italiane: l'importanza della digitalizzazione
Sebbene permangano dubbi sulle politiche da adottare, le PMI italiane, nel biennio passato, hanno puntato di più sul welfare aziendale. Lo afferma il 55,9% dei 2000 Consulenti del Lavoro intervistati dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro nell’ambito dell’indagine dal titolo “Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI”. Il cambio di paradigma nelle PMI rilevato dalla survey, favorito dalla pandemia e dall’escalation inflazionistica, sembrerebbe ormai consolidato: il 61,1% del campione, infatti, ritiene che nel 2023-2026 il welfare si diffonderà ulteriormente, con particolare riguardo agli strumenti di sostegno diretto alle famiglie (77,4%), all’area salute e assistenza (38,1%), alla conciliazione vita-lavoro (33,5%) e, in quota minore, alla formazione e all’aggiornamento professionale (21,9%) e alla previdenza (18,6%).
Differenze territoriali nell'adozione del welfare aziendale: focus su salute e formazione tra Nord e Sud
A livello territoriale, però, emergono differenze: se al Nord la spinta verso questi strumenti, oltre a essere più netta, sembra abbracciare una gamma più ampia di interventi, perlopiù in tema di salute e assistenza e conciliazione vita-lavoro, al Sud spicca un’attenzione maggiore al tema della formazione. In tutto lo Stivale, traino della crescita saranno soprattutto i vantaggi fiscali previsti dalla normativa (40,2%), ma anche la dinamica inflattiva e le sue ripercussioni sul potere d’acquisto dei salari (40%).
PMI italiane e il Welfare Aziendale: dai buoni pasto alle sfide digitali
Per le PMI italiane, poi, welfare aziendale è sinonimo di buoni pasto: immediati, flessibili e smart. È il 39,8% degli intervistati a definirli “molto diffusi” e il 42,2% “abbastanza diffusi”, con una loro concentrazione soprattutto al Centro e al Sud. Seguono i buoni benzina (40,3%) e quelli multicategoriali (34,6%). Una tendenza che potrebbe non rallentare: da qui a tre anni, infatti, i buoni benzina cresceranno più di tutti (49,1%).
Eppure, permane la preoccupazione che il welfare aziendale possa rappresentare un “costo aggiuntivo” per l’impresa (31,3%), e la scarsa conoscenza degli strumenti a disposizione (24,1%), in particolare al Centro e al Sud, insieme con la “complessità di gestione” (21,1%) rappresentano gli elementi maggiormente percepiti come limitanti per le PMI. A fare la differenza, sotto quest’ultimo profilo, potrebbero essere una maggiore semplificazione, grazie al digitale, di strumenti e processi, oltre alla previsione di incentivi alle aziende che erogano tali prestazioni. Volàno dell’informazione, invece, le piattaforme per l’accesso ai servizi di welfare, ancora “poco” diffuse (55,4%).
I dati dimostrano come la digitalizzazione resti un obiettivo da raggiungere e che sulla diffusione del welfare aziendale nelle PMI potrebbe avere, secondo gli intervistati, un impatto molto positivo, in particolare su questi aspetti: la varietà e la flessibilità dei servizi erogati (52,7%); la gestione amministrativa (52,9%); la soddisfazione dei lavoratori (53,4%); il miglioramento della qualità degli strumenti (54,4%).
È evidente, dunque, l'importanza che riveste la digitalizzazione dei servizi di welfare per l'azienda: si tratta di un fattore chiave per gli investimenti dell’impresa e per la sua strategia a medio-lungo termine. Inoltre, i risultati della ricerca sottolineano l'urgenza e l'importanza fondamentale di avanzare in questa direzione per migliorare a tutto tondo il settore.
Nell’articolo di oggi abbiamo visto che l'adozione del welfare aziendale tra le PMI italiane sta crescendo, con un focus particolare sulla digitalizzazione e sull'offerta di servizi orientati alla salute, all'assistenza e alla formazione. Tuttavia, permangono alcune sfide: permane, infatti, in alcuni casi la preoccupazione per i potenziali costi aggiuntivi, la scarsa conoscenza degli strumenti disponibili e la complessità di gestione. Nonostante ciò, i benefici fiscali e l'adeguamento alle tendenze inflazionistiche rappresentano potenti incentivi. Tra le PMI, il welfare aziendale è spesso sinonimo di buoni pasto, mentre i buoni benzina si prevede avranno la crescita più rapida nei prossimi anni. La digitalizzazione, infine, resta un obiettivo chiave, con potenziali benefici significativi per la varietà e la flessibilità dei servizi, la gestione amministrativa, la soddisfazione dei lavoratori e la qualità degli strumenti.
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