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Buoni pasto obbligatori: in quali casi l’azienda deve fornirli?

21/10/2024

I buoni pasto per dipendenti sono un benefit in grado di migliorare la qualità della vita dei lavoratori. Si tratta di un tipo di benefit aziendale che differisce da altri sistemi di incentivazione del personale, come i premi di produzione basati sul merito: i buoni pasto, quindi, sono da distribuire a tutti i dipendenti.

Ma chi ha diritto ai buoni pasto? In quali casi l’azienda è tenuta a erogare questo benefit ai propri collaboratori?

Continua a leggere per scoprire di più.

I buoni pasto per i dipendenti sono uno strumento versatile e vantaggioso sia per l’azienda che li offre, sia per chi ne usufruisce. Di fatto, ad oggi, sono sempre più utilizzati come sostitutivi del servizio mensa, permettendo ai dipendenti di mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato, dedicando la giusta attenzione alla propria pausa pranzo e alla spesa. 

Ma quando si ha diritto ai buoni pasto? Sono obbligatori? E quando l’azienda può scegliere se erogarli o meno? 

Scopriamo cosa definisce la normativa buoni pasto in merito all’erogazione di questo benefit da parte delle aziende:

  1. Buoni pasto: chi ne ha diritto in azienda? 
  2. I buoni pasto sono obbligatori?

  3. Quando spettano i buoni pasto dipendenti?
  4. Perché i buoni pasto sono convenienti? 
  5. Quali sono i vantaggi fiscali dei buoni pasto? 


 

Pranzare in ufficio

Buoni pasto: chi ne ha diritto in azienda?

Le aziende possono acquistare buoni pasto per i propri dipendenti in formato cartaceo oppure elettronico: quest'ultimo è ormai il più diffuso. I lavoratori possono utilizzare i buoni pasto per l'acquisto di pasti pronti e generi alimentari. Nel caso dei Buoni Pasto Pluxee, ad esempio, sono più di 100.000 i bar, locali, ristoranti, supermercati ed e-commerce convenzionati. Ma chi ha diritto a questo tipo di benefit aziendali?

Nello specifico, come sancito dal Decreto 7 giugno 2017, n. 122 “Regolamento recante disposizioni in materia di servizi sostitutivi di mensa, in attuazione dell’articolo 144, comma 5, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.”, tutti i lavoratori subordinati (sia full time sia part time) hanno diritto al buono pasto. Questo vale anche nel caso in cui l’orario lavorativo non preveda una pausa pranzo.

Di fatto, dunque, hanno diritto a ricevere il benefit dei buoni pasto tutti i dipendenti, pubblici e privati. 

Ma ciò significa che i buoni pasto sono obbligatori?

I buoni pasto sono obbligatori? 

Il fatto che tutti i lavoratori abbiano diritto al buono pasto non significa che l’azienda sia tenuta a erogarli.

Infatti, il datore di lavoro non è obbligato a concedere ai propri dipendenti i buoni pasto, a meno che non sia specificatamente richiesto. Questo può accadere in due possibili casi:

  • L’obbligo è specificatamente previsto dal CCNL applicato;
  • L’obbligo è previsto dalla contrattazione individuale o decentrata (aziendale, territoriale).

In tutti gli altri casi, poiché si tratta di un servizio sostitutivo della mensa aziendale (anch’essa non obbligatoria), l’impresa non è in alcun modo obbligata a garantire questo benefit ai propri collaboratori.

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Buoni pasto CCNL Metalmeccanici e CCNL Commercio: come funziona?

Nel contesto dei contratti collettivi nazionali di lavoro, i buoni pasto trovano una regolamentazione dettagliata in alcuni settori chiave come il Commercio e i Metalmeccanici. 

Sia per quanto riguarda il CCNL Commercio, sia per il CCNL Metalmeccanici, sono gli articoli 51 e 100 del TUIR a definire gli ambiti di applicazione della defiscalizzazione dei servizi di welfare che possono essere concessi ai dipendenti, tra cui rientrano i buoni pasto. 

Dal punto di vista normativo, i buoni pasto previsti da questi CCNL sono defiscalizzati fino alla soglia di 4€ giornalieri, nel caso dei buoni pasto cartacei, e di 8€ giornalieri nel caso dei più comuni buoni pasto elettronici.

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Buoni pasto: quando spettano ai dipendenti?

Abbiamo chiarito che l'azienda non è obbligata a erogare i buoni pasto, se non specificamente previsto dai CCNL applicati.

Ma allora quando spettano i buoni pasto ai dipendenti? Qual è l’orario di lavoro per avere diritto al buono pasto? Generalmente, i dipendenti acquisiscono il diritto ai buoni pasto quando lavorano almeno sei ore al giorno, o svolgono almeno tre ore di lavoro straordinario dopo una pausa pranzo di almeno 30 minuti, seguite dalla ripresa del lavoro.

 

Perché i buoni pasto sono convenienti per l'azienda? 

La domanda può sorgere spontanea. Trattandosi di un benefit non obbligatorio, ed essendo a discrezione del datore di lavoro la scelta di erogarli o meno, perché decidere di riconoscere il diritto ai buoni pasto ai propri collaboratori? 

Le motivazioni sono riscontrabili dai molteplici vantaggi offerti da questo benefit che toccano vari aspetti dell’ambito lavorativo. Dall’utilizzo dei buoni pasto si possono riscontrare effetti positivi, nell’immediato e sul lungo periodo, su motivazione, soddisfazione e diminuzione del turnover dei lavoratori. 

La soddisfazione dei dipendenti, inoltre, rappresenta anche una solida base per lavorare sulle performance. Lavoratori soddisfatti, infatti, saranno anche più motivati a mettere le proprie capacità a servizio dell’impresa, sentendosi riconosciuti e apprezzati a livello umano e professionale. Si deduce, quindi, che i buoni pasto siano un vantaggio per l’azienda da non sottovalutare. 

 

I vantaggi fiscali dei buoni pasto: deducibili e detraibili 

I vantaggi dei buoni pasto non si limitano agli effetti che si riscontrano a livello di motivazione e clima aziendale. Anche dal punto di vista fiscale, offrire buoni pasto ai dipendenti è una scelta strategica per l’azienda e per gli utilizzatori.

La normativa dei buoni pasto 2024 prevede specifici vantaggi fiscali: i buoni pasto godono infatti di una soglia di esenzione pari a 8€ al giorno nel caso degli elettronici e 4€ nel caso dei cartacei (come sancito dalla Legge di Bilancio 2020). Questo significa che l’azienda può offrire al dipendente un reddito annuo totalmente detassato da destinare all’acquisto di beni alimentari di rispettivamente 1760€ e 880€.

Per l’azienda, scegliere di offrire i buoni pasto ai dipendenti, anche se non sono obbligatori, risulta particolarmente conveniente poiché sono deducibili al 100% con IVA al 4% interamente detraibile: senza alcuna eccezione è quindi possibile recuperare interamente i costi sostenuti.

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